Comunicato n. 1 Contributo
dal Bar ak Obama - quartiere S. Vitale
Per tutti quelli che a Bologna guardano
alle primarie da una diversa angolazione
Chi siamo?
Siamo 8 amici al bar..
Domenico, Massimo, Elena, Cinzia, Maria, Beppe, Paolo, Eugenio, in perfetta sintonia con lo spirito dell’articolo 4 della Costituzione che recita:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Siamo persone normalissime, non tutti abbiamo una tessera di partito, proveniamo quasi tutti da famiglie tradizionalmente di sinistra, siamo amici da molti anni, tutti residenti a Bologna, alcuni ci sono nati, altri ci sono arrivati "emigrando" e altri per scelta dalla Lombardia, Calabria, Puglia, Abruzzo e Lazio; e arriviamo a fine mese con un po’ di affanno come tantissimi altri.
Ci ritroviamo spesso a commentare l'attualità al bar del quartiere in zona universitaria; qualche volta, non spesso come vorremmo andiamo a cinema, oppure alla presentazione di qualche libro o di qualche conferenza interessante; qualcuno di noi va allo stadio, uno solo segue il basket, una volta alla settimana facciamo una giocata collettiva al super enalotto (non si sa mai), ma soprattutto abbiamo scoperto che in questo periodo ci accomuna un sentimento di rispetto verso questa città e la sua storia politica e culturale che per tanti anni ha rappresentato un modello e una speranza per milioni di italiani.
Certo, abbiamo avuto anche noi a Bologna dei passaggi storici molto discutibili e dolorosi, come ad esempio i fatti di marzo del '77 o recentemente l'imbarazzo che abbiamo provato per la "campagna lava vetri" di Cofferati (abbiamo visto purtroppo anche il nostro Bologna in serie C ).
Ma oggi, in prospettiva delle prossime elezioni comunali, con questo clima da "macelleria sociale", come dice Franceschini, che si respira a livello nazionale, guardiamo con orrore al ritorno della destra “aziendale" e della Lega razzista al governo della nostra città.
Non dimentichiamo che Bologna è sempre stato e continua ad essere un laboratorio politico - culturale che occupa un posto importante nell'immaginazione collettiva nazionale. Perciò pensiamo che per la scelta del prossimo sindaco di Bologna, bisognerebbe cominciare a riscoprire e adattare al presente gli aspetti migliori delle nostre radici di sinistra, le stesse dei nostri genitori che ci hanno permesso di arrivare fin qui.
E così abbiamo deciso di dire la nostra attraverso un blog, non solo per essere in sintonia con lo spirito dell’articolo 4 della Costituzione ma soprattutto perché
non ci sentiamo affatto rappresentati da questa logica di primarie troppo private. Vogliamo concorrere anche noi alla scelta del nostro sindaco senza che per questo dobbiamo iscriverci al PD o sceglierne per forza uno interno al PD.Crediamo che Bologna in questa fase, dopo l'esperimento non troppo riuscito di Cofferati (clicca) abbia bisogno di un "nonno" o di uno zio saggio e concreto, senza aspirazioni di segreteria o di carriera politica; una persona che riesca ad intercettare anche il consenso di altre realtà della città che farebbero fatica a votare un candidato troppo di partito; un candidato che riesca a ricompattare quelle realtà individuali e organizzate che vivono con disgusto questa pericolosa deriva reazionaria e razzista che sta caratterizzando purtroppo il nostro Paese; un uomo che ha vissuto con dignità la politica, la cooperazione, lo sport, la cultura e l'impresa della nostra città; una persona eticamente consapevole e competente in grado di traghettare Bologna verso quegli standard culturali europei tanto distanti dalla zozzeria berlusconiana e leghista imperante oggi in Italia.Bersani giorni fa ha avuto modo di dire che non basta un candidato bravo, serve un candidato bravo che faccia anche vincere. Noi ci permettiamo di aggiungere: Possibilmente un uomo con un passato comunista/socialista da giovane e che non abbia nulla di cui personalmente pentirsi; perché chi da giovane ha creduto fosse possibile costruire una società più giusta e solidale può essere oggi un patrimonio di saggezza per l'intera comunità residente e immigrata della nostra città.
Ecco perché negli interventi che abbiamo letto in questi giorni sui giornali ci ha favorevolmente colpito l’ipotesi di
Luciano Sita candidato sindaco, una persona che più di altri candidati in corsa corrisponde all’idea che abbiamo del nostro sindaco ideale per Bologna in questo particolare momento. Siamo ovviamente d’accordo anche con chi dice che le primarie non possono essere di un partito, né dei partiti, perché il ruolo dei dirigenti politici deve essere quello di cercare di allargare il consenso il più possibile e non di dirigere il "traffico" come vigili urbani per la scelta dei candidati.
Dal nostro “osservatorio”, forse limitante ma reale (non reality), siamo convinti che primarie aperte e un candidato con le caratteristiche e la storia di Luciano Sita, possano contribuire a far riconquistare la fiducia verso un centro-sinistra che si dimostra capace di essere in sintonia con i bisogni reali dei cittadini, a prescindere dagli equilibri politici interni dei partiti o tra i partiti. Una fiducia che però il centro-sinistra dovrà guadagnarselo con i fatti, con i contenuti, perché
abbiamo un disperato bisogno di poter ricominciare a credere che un futuro migliore esiste anche per noi.Grazie
Domenico, Massimo, Elena, Cinzia, Maria, Beppe, Paolo, Eugenio.