In un certo senso noi crediamo di si!
Certamente ci sarà chi non è d'accordo, dirà che stiamo esagerando, dirà che evocare Stalingrado è fuori luogo, dirà che siamo comunisti... linotipisti, sadomasochisti, golfisti, feticisti, etc …
Niente di tutto questo. Noi non siamo neanche cattocomunisti, siamo ancora antifascisti irriducibili e riteniamo che il berlusconismo rappresenti una pericolosa deriva autoritaria in grado di trasformare la nostra Repubblica democratica in una tragica repubblica delle banane del
Konducator…
… I suoi fini sono marci fino al midollo, ridurrà l’Italia ad una pletora di zombie – perché è bravo a comunicare e ad organizzare, ma manca della cultura di base necessaria per svolgere una vera funzione politica e di governo – ma, sull’esternazione, nessuno lo batte. Potrete scrivere e blaterare ciò che vorrete: lui, farà la solita battuta cretina, s’arrufferà in ragionamenti semplici, da mercato rionale, e quel 60% d’italiani che non legge mai un libro abboccherà contento. (C. Bertani)
E ci rode non poco l'idea di regalare Bologna al
tesserato n. 1816 P2 Berlusconi e alla sua corte dei miracoli: la
Lega nord,
Cazzola e il furbo commerciante
Guazzaloca – il più equivoco dei candidati - che sguazza allegramente tra Udc, Forza italia e Alleanza nazionale.
Perché stiamo ricordando Stalingrado?
Noi siamo fermamente convinti che la consultazione elettorale del 6-7 giugno a Bologna abbia una doppia valenza: una valenza locale e una nazionale.
La posta in gioco a Bologna per l'elezione del nuovo Sindaco non riguarderà solo la nostra città ma avrà serie conseguenze sugli equilibri futuri nello scenario politico e sociale in Italia nei prossimi anni.
Così come la resistenza di Stalingrado ha contribuito a decidere l'esito della seconda guerra mondiale, restituendo all'Europa la speranza e relegando la dittatura nazifascista nel bidone del rusco della storia, noi crediamo che a Bologna ci siano tutte le condizioni per sbarrare il passo al berlusconismo galoppante e ai suoi imitatori bolognesi.
Da Bologna, la sinistra e il centrosinistra, se vogliono, sono in grado di dare un segnale forte di inversione di tendenza a tutto il paese.
Certo, le luci e le ombre di
Cofferati in questi cinque anni non sono state il massimo, ma la nostra città è ancora in grado, più di altre, di prospettare un immaginario di cambiamento da contrapporre al berlusconismo, che continua ad assumere sempre più le caratteristiche di una dittatura strisciante che si insinua pericolosamente come un cancro in tutti gli aspetti della nostra vita.
I modelli di vita che impone attraverso i suoi strumenti di distrazione di massa hanno contribuito a creare in questi anni un popolo ipnotico di consumatori dipendenti - tifosi estremisti – elettori telecomandati.
La manipolazione quotidiana della realtà è così evidente, spudorata, e solo chi - a destra come a sinistra - non vuol vedere, si arrabatta ancora a cercare pretesti liberisti o a spaccare il capello in quattro... + il resto di quattro... + 44 quattro gatti in fila per due con il resto di 9... e intanto Berlusca il Konducator in Italia dilaga, e a Bologna
Cazz@Loca (Cazzola Guazzaloca: l’imbroglio a due teste del centro destra made in Arcore ) continua senza ritegno a prendere in giro i bolognesi con la presunta “civicità”: una pericolosa e tragica commedia, una spudorata furbizia che appartiene più all’arte di recitare che a una seria competizione elettorale.
A Bologna Berlusconi sta giocando una partita elettorale strategica: giorni fa sua emittenza ha tiepidamente incoronato (non ancora ufficialmente)
Cazzola come il suo cavallo candidato, ma altre lobby del centro destra continuano ancora a cinguettare con
Guazzaloca. Giorgio è un ottimo jolly all'occorrenza, da buon commerciante si trova a suo agio con ogni tipologia di cliente. E’ stato molto bravo a incassare 400.000 euro all’anno all’Antitrust a Roma e sa benissimo come si fa a incassare altri on
Ori a Bologna.
Come abbiamo già scritto in precedenza sul nostro blog, per Berlusca ogni test elettorale è “cosa sua”, i candidati devono recitare l’unico ruolo che sua maestà di Arcore sa concedere: il ruolo di comparse. Uno come lui non permetterà a nessuno, né tanto meno a Cazz@Loca di rubargli la scena all’Election Day del prossimo giugno a Bologna.
Per Berlusca sfondare a Bologna significa poter scorrazzare con arroganza, aggressività, intolleranza ed esibizionismo, senza freni inibitori a suo piacimento nei prossimi anni in tutti i campi: etica, economia, istruzione, istituzioni, energia, etc, etc, fino ai confini più intimi dei nostri sogni.
Per Berlusca vincere a Bologna significa non doversi confrontare più con nessuno, legittimato ancora di più a stravolgere a suo uso e consumo la Costituzione e accreditarsi definitivamente nella sua corsa verso il Quirinale e incoronarsi imperatore.
L’obiettivo di una Repubblica Presidenziale old sud americana è purtroppo alla sua portata. E passa inevitabilmente per Bologna.
E’ determinato, ha i mezzi per farlo, con tutte le conseguenze che rischiamo in termini di libertà di espressione, di diritti umani, di distruzione dello stato sociale, di distribuzione non della ricchezza ma della povertà…
Se Berlusca è arrivato a tanto, gli errori, le contraddizioni, le ipocrisie della sinistra e del centro sinistra sono innegabili, sono tante. Ma crediamo anche che per il centro&sinistra sia arrivato il momento, con questa crisi di sistema, di fermarsi un attimo per riflettere senza pregiudizi settari e/o intolleranze ideologiche su quel poco che unisce.
Provare a conciliare realismo ed idealismo su obiettivi anche minimi ma condivisi, come i valori della
Resistenza e della
Costituzione, dell'
Antirazzismo, dell’
Ecologia e dell’
Economia sociale; e da qui ripartire per ricominciare a confrontarsi su ciò che divide, per affrontare con i piedi per terra, la sfida di costruire per Bologna un programma di governo più solidale da contrapporre alla prevedibile rapina liberista di Cazz@Loca
in Berlusconi.
Bologna ha bisogno di un Sindaco saggio che ponga come priorità la diffusione dei valori etici nelle relazioni amministrative, economiche e finanziarie; che sia in grado di promuovere uno sviluppo economico eco-sostenibile e solidale nell’interesse dell’intera collettività; che salvaguardi quell’impronta comunitaria che ha fatto la storia della nostra città per poter guardare al futuro con qualche speranza in più.
E’ così difficile sviluppare un metodo basato sulla separazione tra giudizi di fatto e giudizi di valore, nel tentativo di trovare nuove vie che rendano l'azione politica più aderente alle esigenze reali dei cittadini?
Perché non provarci a Bologna per le prossime amministrative?
Amministrative 2009: Bologna come Stalingrado!