giovedì 11 dicembre 2008

"è un arruffapopolo egoista"


Berlusconi bocciato dalla stampa Ue, "è un arruffapopolo egoista". Il quotidiano francese "La Tribune" ha affidato a una giuria di 12 giornalisti europei di 9 diversi Paesi la scelta del "miglior dirigente Ue". Il premier italiano si è classificato ultimo, surclassando in peggio tutti gli altri capi di Stato dei 27 paesi dell'Unione: lo supera anche il premier ceco Mirek Topolanek. Sarkozy al primo posto, a seguire Gordon Brown e Angela Merkel. (articolo tratto dall'Unità)


Video Tv svedese : un vero imbroglione "liberale"


Video Tv pubblica USA : un mostro di conflitti di interessi
2° parte La Realtà Berlusconi - censurato in Italia

Noi lo diciamo da sempre ma c'è purtroppo ancora troppa gente che non riesce a guardare oltre il salotto televisivo di Porta a porta. Questo inqualificabile arruffapopolo egoista oggi si può permettere di fare e di raccontare ciò vuole senza pudore.
Può decidere anche chi dovrà essere il suo candidato sindaco telecomandato nella nostra città. Farà il suo bel sondaggino e deciderà. An e Lega (i suoi alleati straccioni come lui li definisce in questa telefonata intercettata) dovranno ovviamente rispondere Obbediamo!

Guazzaloca, da commerciante navigato valuterà l'offerta.


E intanto a Bologna per le primarie del Pd uno dei candidati parla addirittura di "questione morale"... Tafazi al confronto era un dilettante.


mercoledì 3 dicembre 2008

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei

Un saggio detto popolare recita: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

A proposito della Lega nord che contribuisce a scegliere il candidato sindaco di Bologna e della sotto cultura razzista che questa destra scorreggia senza ritegno nel nostro Paese, pubblichiamo una celebre parodia che Ralph Linton era solito proporre ai suoi studenti nella prima lezione di antropologia culturale.
E’ evidente che sostituendo “americano medio” con italiano medio la sostanza del ragionamento non cambia:

Il cittadino americano medio (italiano medio) si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina.
Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell’est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe in data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani.

Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale e si veste, indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe dell’Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del mediterraneo, si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciassettesimo secolo.

Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell’India del sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell’originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta.

Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore. Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un’abitudine degli indiani d’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico.
Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania.
Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano (italiano).

Ralph Linton Lo studio dell’uomo, il Mulino, Bologna 1973

Ps
Un altro libro interessante che consigliamo è Eccessi di culture di Marco Aime, Einaudi 2004

mercoledì 19 novembre 2008

lunedì 17 novembre 2008

SECONDA LETTERA APERTA AL SEGRETARIO CITTADINO DEL PD ANDREA DE MARIA

e p.c. ai compagni, ai simpatizzanti, agli scritti del PD e al coordinatore della segreteria Donini.

Da un articolo di Repubblica cronaca di Bologna, domenica 16 novembre 2008
Primarie, il Pd gela Pasquino
- Donini: “Le regole le conosceva… Pasquino si è mosso tardi. Ma non essendo uno sprovveduto, avrà fatto i suoi conti… Le regole sono importanti, ma non è opportuno rimetterle in discussione, anche perché altrimenti si penserebbe che il vertice del Pd sceglie i candidati”

Caro segretario, è vero che le regole sono importanti ma, per essere coerenti con il carattere libero, aperto e democratico di questo processo (come è scritto sui volantini del Pd per le primarie) queste regole bisognerebbe rimetterle in discussione per permettere anche ad un indipendente che appartiene alla nostra storia come il prof. Gianfranco Pasquino di partecipare alle primarie, altrimenti si da la certezza che i vertici abbiano già scelto da tempo i 4 candidati targati Pd.

Quanta burocrazia “aziendale” traspare invece in questo disumanizzante regolamento che sa di vecchio, scollegato dalla realtà e soprattutto dalla identità e dalla dignità delle persone.

Anche se non siamo iscritti, alle ultime elezioni abbiamo dato fiducia al Pd, abbiamo perso insieme a voi ma siamo ancora qui, e che cosa ci state dando? Quale strumento di partecipazione abbiamo a disposizione per crescere assieme? La tessera magica?

Non meniamocela, queste primarie sono nate male e stanno prendendo una brutta piega già da quando Cofferati aveva dichiarato l’intenzione di ripresentarsi.

Augusto Barbera: “Sono norme arcaiche”

Pasquino: “Impedire ai non iscritti di firmare e consentirgli di candidarsi e votare è una assurdità”

Donata Lenzi: “Ci sarà gente che vota alle primarie sia a Bologna che a Firenze. Una scelta ridicola”

Paradossalmente, con questo regolamento, anche una dell’Opus Dei iscritta al PD può teoricamente-tecnicamente decidere se Gianfranco Pasquino, con la sua storia al servizio della sinistra per tanti anni, dal 1983 nel PCI, poi nel PDS fino al 2007, può o non può candidarsi alle primarie.

Caro segretario scusaci ma, ogni commento risulta superfluo e ci asteniamo a sviluppare ulteriormente il ragionamento perché ci porterebbe a definire con aggettivi poco gradevoli chi ha redatto questo regolamento.
Ci sembra impossibile credere che non vi sfiori il dubbio che queste primarie, regolamentate in questo modo, danneggiano non solo il centrosinistra ma anche i quattro candidati del PD, perché li fa apparire al resto della città come i quattro signorotti prescelti, arroccati e blindati nel castello del re.

A nostro parere comunque li state già penalizzando.

Se a questa percezione sommiamo lo sfarinamento della giunta di Palazzo d’Accursio che rischia di pesare come un macigno sul futuro del centro sinistra, se è vero quello che pensa il massmediologo Roberto Grandi, vale a dire che “gli ultimi mesi di mandato sono quelli che gli elettori ricordano”, allora la probabilità di andare incontro ad una sconfitta e consegnare la città alle destre diventa un’amara realtà.

Caro Andrea, ci rifiutiamo di credere che tra di voi non ci sia chi, con franchezza, con saggezza, riconduca ad una visione più umana e solidale un percorso che porti a Primarie Democratiche veramente del centrosinistra.

Ancora fiduciosi di partecipare alla scelta del prossimo sindaco di centrosinistra per Bologna

Cordiali saluti
Sindaco Saggio
Maurizio, Elena, Domenico, Massimo, Maria, Cinzia, Beppe, Paolo, Raffaella, Eugenio, Angelo, Gabriele.

sabato 15 novembre 2008

Lettera aperta ai compagni e agli iscritti del PD

Bologna 14 novembre 2008

e p.c. al segretario cittadino del PD Andrea De Maria

Uno di noi qui di Sindaco saggio è un affezionato frequentatore di Case del Popolo della Romagna, non solo per i pranzi e le cene dei “vecchi” compagni che sono sempre eventi culinari da non perdere, ma soprattutto perché c’è un filo che non si spezzerà mai con questa nostra gente, che merita affetto e tanto rispetto anche da parte di chi proviene da una tradizione democratica non di sinistra; perché le passioni che hanno attraversato l’esistenza delle Case del Popolo hanno contribuito a scrivere la Storia Democratica e Antifascista di questo nostro Paese.
Un Paese migliore di chi oggi lo rappresenta ai vertici, come dice giustamente Veltroni, e che senza pudore sta distruggendo e sputtanando un patrimonio di dignità e di civiltà che questa nostra gente ha contribuito a costruire per tutti noi.

Prima delle elezioni di aprile, conversando con Manì, il compagno più anziano e la memoria storica ancora vivace della Casa del Popolo di Pieve Cesato del Comune di Faenza, la discussione affrontava, come in un noto film di Nanni Moretti, l’importanza e il significato profondo delle parole, e affettuosamente provocando, la domanda posta a Manì è stata:
“Manì, questa è una vera Casa del Popolo?”
“Ma che domande? Certamente!” risponde con orgoglio Manì.
“Allora qui c’è La Libertà?”
“Certamente!” risponde ancora con più orgoglio Manì.
“Allora questa è La Casa del Popolo della Libertà?”
Manì ha avuto un attimo di smarrimento.
“ Caro Manì, sappiamo bene che la Casa del popolo della libertà di Berlusconi è una vuota invenzione di plastica, però quel fetente ci ha rubato anche le parole.”

Negli occhi buoni di Manì si poteva leggere all’improvviso lo stupore e l’incazzatura, però dopo un attimo ha abbozzato un sorriso imbarazzato e affettuoso e … bonariamente ci ha mandato a quel paese.

Questo piccolo frammento di vita vissuta, racchiuso nel sorriso imbarazzato e affettuoso del caro Manì, racconta soprattutto a noi che scriviamo qualcosa che va oltre il disagio, lo stupore, l’impotenza, il dolore, l’incazzatura e l’orgoglio: racconta che spesso, anche se condividiamo molte delle speranze che hanno caratterizzato il lungo cammino della sinistra e che ancora oggi riescono a caratterizzare l’identità del neonato Partito Democratico, non riusciamo più a capire e a capirvi molto bene.

Come direbbe Crozza “ci sfuggono le relazioni” … tra il Loft e la Casa del popolo… della libertà, tra le Primarie private del partito più grande del centro-sinistra e le Primarie democratiche del centrosinistra.
Siamo reduci da una bastonata elettorale che ancora brucia feroce e ci rompe i coglioni oltre misura, e non ci convincono ancora tutte le argomentazioni per spiegare ancora oggi la scelta di continuare a correre da soli. Per il bene del centrosinistra non si dovrebbe cercare di valorizzare più le cose che ci uniscono piuttosto quelle che ci dividono?

Noi crediamo che le primarie siano un’occasione straordinaria per valorizzare ciò che ci unisce, e crediamo anche che gli iscritti del PD, ai quali viene dato il diritto di veto sui candidati, dovrebbero vivere questa “competizione” senza confinarsi in casa, aperta-mente.
Qualcuno, non ricordiamo chi, ha detto più o meno: “Anche se non condivido niente di ciò affermi, darò la mia vita affinché tu la possa esprimere”

Quando una persona come Gianfranco Pasquino manifesta la propria disponibilità a confrontarsi, gli iscritti al PD dovrebbero vivere con orgoglio e soddisfazione questa disponibilità e FIRMARE ANCHE PER LUI, anche se non condividono il suo punto di vista.

Un termine che Obama ha usato nella sua lunga corsa alle primarie del Partito Democratico in più di un’occasione e che ci ha colpito è stato GENTILEZZA.
Ecco, usiamola questa gentilezza anche per le primarie a Bologna, che non sia però un’elemosina. Ci piacerebbe molto un PD gentile verso tutte quelle altre risorse del centro-sinistra della nostra città.

Per usare un altro paradigma, in Abruzzo quando si raccolgono le olive, a chi con scientifica pignoleria si attarda troppo sull’albero affinché non resti neanche un’oliva, perdendo di vista il lavoro nel suo insieme, gli si dice: “non essere così spietato, lasciane qualcuna anche per gli uccellini”.

NON E’ GENTILE LASCIARE IL PROF. GIANFRANCO PASQUINO FUORI DALLA PORTA

Se qualche fenomeno della politica penserà di noi che siamo infantili, non ci creerà problemi di sonno o di appetito perché la gentilezza è merce rara di questi tempi. Solo chi non ha un conflitto di interessi con la propria coscienza la sa apprezzare.

Aprite quella porta, aprite la mente, il tempo stringe
FIRMATE PER PERMETTERE A GIANFRANCO PASQUINO DI PARTECIPARE ALLE PRIMARIE !!!

Grazie

Un caro saluto
Sindaco Saggio

venerdì 14 novembre 2008

Lettera aperta al segretario cittadino del PD di Bologna Andrea De Maria


Caro Andrea,
è la prima volta che ci rivolgiamo direttamente ad un dirigente politico, non perché il positivo riscontro di Sindaco Saggio ci ha dato alla testa, semplicemente perché ci stiamo sempre più appassionando alla pratica delle primarie.
Un momento importante che sentiamo anche nostro e vogliamo dire la nostra.

Proviamo a riflettere su una considerazione: il consenso che il PD raccoglie dai cittadini non iscritti è di gran lunga superiore al numero dei suoi iscritti. Per votare i candidati del PD i non iscritti non devono chiedere, ovviamente, il consenso agli iscritti.Se però chi, pur votando PD non è iscritto al partito e volesse candidarsi alle primarie non può farlo senza il consenso degli iscritti. Ci sfugge qualche relazione …

E’ evidente che non è molto gratificante essere relegati a questo ruolo di portatori d’acqua, quasi fossimo una versione italiana di docili sherpa nepalesi.

Noi di Sindaco Saggio
veniamo tutti da una tradizione di sinistra, con le nostre famiglie che hanno sempre riaffermato puntualmente il proprio consenso, anche quando facevano fatica a capire tutte le fasi di trasformazione che hanno portato il P.C.I. all’attuale, speriamo definitiva, casa comune del Partito Democratico, abbiamo un sogno:
Siamo tutti nella stessa barca, stiamo navigando verso l’obbiettivo di costruire una forte identità progressista per proporci come l’alternativa seria e competente a governare il Paese e il Comune di Bologna, e nel nostro sogno la nostra barca naviga armoniosa, elegante e veloce con tutte le vele disponibili – tutte le identità del centro sinistra – candidati in grado di rappresentare idee e programmi utili ad una rinascita della nostra città, dopo l’esperienza, a nostro avviso, non troppo entusiasmante di Cofferati.
Candidati che, come abbiamo avuto modo di scrivere nei tre contributi sul nostro blog, possono intercettare anche il consenso di altre realtà della città che farebbero fatica a votare un candidato troppo di partito; candidati che riescano a ricompattare tutti quelli che vivono con disgusto questa pericolosa deriva aziendale, reazionaria e razzista che sta caratterizzando purtroppo il nostro Paese; candidati che possano far emergere una Memoria storica condivisa, Persone e Programmi che sappiano andare oltre i limiti oggettivi delle dirigenze politiche di tutto lo schieramento del centro-sinistra.

Non si vince una regata issando una sola vela. Oppure peggio ancora issando le bandiere… di partito.
Si vince issando le vele che necessitano, ognuna con una caratteristica diversa dall’altra, molto spesso e quasi sempre più di una, per sfruttare all’occorrenza tutto il vento disponibile lungo il percorso di gara.

E il vento sta cambiando. Il successo di Barak Obama negli Stati Uniti può essere uno stimolo straordinario se sapremo interpretarlo a casa nostra, con le dovute differenze e senza retorica, per ricominciare la corsa e recuperare consensi che diano una nuova spinta alla speranza di poter relegare il provincialismo di Guazzaloca e la politica degli interessi personali di Berlusconi (e la sua corte) a scapito degli italiani, nel bidone del rusco delle amarezze e delle ingiustizie.
Barak Hussein Obama non è il messia, ma ha saputo risvegliare la partecipazione politica di tantissimi americani non tanto per la sua caratteristica anagrafica, quanto per la capacità di saper far convivere le diverse culture esistenti nel Partito Democratico e nella società in un sogno, in un desiderio: Cambiamento.

Non capiamo inoltre perché oggi, in un momento di crisi così delicato per il mondo del lavoro, la scuola, l’economia, la democrazia e la legalità nel nostro paese, un momento in cui oggi necessita una più ampia ricerca di consenso per contrastare le preoccupanti iniziative politiche economiche delle destre, a Bologna per la scelta del candidato sindaco ci si ostina a rinchiudersi all'interno di un recinto che evoca un centralismo democratico oramai superato e sepolto dalla storia.

Non sarebbe invece meglio cercare un confronto più ampio? Non sarebbe più democratico aprire le primarie e permettere anche ad altri candidati indipendenti che si riconoscono nel centro-sinistra, come ad esempio il prof. Gianfranco Pasquino, di partecipare con i loro programmi e le loro idee?

A nostro modesto parere, oggi bisognerebbe riscoprire e riadattare al contesto in cui viviamo la politica di apertura agli indipendenti di sinistra che caratterizzò positivamente le liste del P.C.I. negli anni ’70/’80.
Cercare una soluzione sembra facile… ma non è difficile. Basta volerlo.

Questo per dire che oggi, qualche regolamento burocratico creato ad hoc per regolamentare come vigili urbani il traffico dei candidati, non ci fa guardare con ottimismo al futuro di Bologna, ci ricorda invece che la batosta elettorale di aprile non ha insegnato molto.

Caro Andrea, ci piace azzardare che anche tu, nell’intimo e sereno confronto con la tua onestà intellettuale, ritieni limitante la proposta di dover scegliere tra soli 4 candidati (auto-candidati) del PD il prossimo sindaco di Bologna, che oggettivamente, senza mettere in discussione le loro capacità di rappresentare il PD, non ci sembra che possano rappresentare anche le tante altre realtà che caratterizzano il centro-sinistra della nostra città.
Noi guardiamo con preoccupazione al ritorno di Guazzaloca, di questa destra aziendale e la Lega razzista al governo della nostra città.

Perciò ti chiediamo di fare l’impossibile per APRIRE LE PRIMARIE anche a quei candidati non iscritti al PD in grado di contribuire con la loro esperienza ad ampliare l’offerta politica e culturale del centro-sinistra.

Proviamo a cogliere questa occasione, proviamo ad immaginare qui a Bologna un laboratorio politico-culturale che possa far crescere e migliorare un Partito Democratico più vicino alla gente, un PD che sappia elaborare con tutte le varie anime del centro-sinistra una sintesi condivisibile per poter interpretare con umanità e responsabilità i bisogni reali, senza per questo dover rinunciare alla sfida di confrontarsi anche con i sogni.

Fiduciosi in una tua riflessione in merito a questo nostro sfogo e partecipazione, restiamo in attesa non di una risposta (siamo solo in 11 contiamo poco o niente) ma di una svolta.
Se invece tutto dovesse restare come oggi, parteciperemo comunque alle primarie del PD, ma dichiariamo fin da adesso che non voteremo per i quattro auto-candidati perché, al di là della loro indiscutibile esperienza, non ci piace questo metodo. Non ci piace questo ruolo di spettatori che qualcuno, da qualche parte, in virtù di un “secco” regolamento disciplinare ha deciso per noi.

Con un saluto e un augurio di speranza
VIETATO CONFINARSI ALL'INTERNO DEGLI STILI, DEI GENERI, DEI LINGUAGGI DIVERSI DEL CENTRO-SINISTRA.

Elena, Domenico, Massimo, Maria, Cinzia, Beppe, Paolo, Raffaella, Eugenio, Angelo, Gabriele.


Alla ricerca di un Sindaco Saggio
Per tutti quelli che guardano alle primarie
da una diversa angolazione


IMPORTANTE

AIUTIAMO IL PROF GIANFRANCO PASQUINO
A RACCOGLIERE LE FIRME NECESSARIE PER CANDIDARSI ALLE PRIMARIE.

LE FIRME SI RACCOLGONO AL PASSPARTOUT IN VIA GALLIERA 25/a

martedì 11 novembre 2008

Manca una vera competizione

Per tutti quelli che a Bologna guardano alle primarie
da una diversa angolazione... alla ricerca di un Sindaco Saggio


A proposito di primarie, invitiamo a leggere un articolo interessante di Tito Boeri
“Manca una vera competizione”
La Repubblica martedì 11 novembre 2008

Investire sul futuro di Obama è un’impresa ad alto rischio. Molto meglio investire invece sul passato di Obama, sulla sua incredibile campagna elettorale, fatta di primarie vere, dall’esito spesso imprevedibile perché molto più partecipate che in passato, e di internet, come strumento di comunicazione e di finanziamento.
Abbiamo molto da imparare dal candidato Obama nel migliorare i processi di selezione della classe politica all’interno del nostro paese.

Il suo “yes we can” è soprattutto un riconoscimento alla democrazia di internet, alla sua capacità di moltiplicare il potere delle idee, al di là , se non contro, i grandi mezzi di comunicazione. Ma internet non sarebbe bastato se non ci fossero state regole che permettono una vera competizione all’interno dei partiti, aperta a chi sta fuori dall’establishment.

Chi vuole raccogliere la bandiera di Obama deve accettare queste regole, deve permettere una vera competizione nel mercato del lavoro dei politici. Ne abbiamo un bisogno disperato.
I problemi del nostro paese sono in gran parte problemi di inadeguatezza della nostra classe dirigente, a partire dalla classe politica. (continua)

PS
Invece state attenti a Facebook: Il social network più alla moda paga pedaggio alla sicurezza degli utenti. Attenti anche ai messaggi che arrivano dagli amici.
Una email e ci si trova nei guai. Facebook fra trojan e phishing
Clicca quì per leggere l'articolo su La Repubblica on line

mercoledì 5 novembre 2008

Senza farci prendere dalla sbornia

SALUTIAMO COME UNA SPERANZA L'ELEZIONE DI BARAK HUSSEIN OBAMA A PRESIDENTE DEGLI USA MA SENZA FARCI PRENDERE DALLA SBORNIA.
ASPETTIAMOLO ALLA PROVA DEI FATTI.
VALUTIAMOLO SULLE AZIONI DI PACE CHE SAPRA' INTRAPRENDERE.

Il tempo è gentiluomo...

martedì 4 novembre 2008

Sembra facile, ma forse non è difficile

Per tutti quelli che a Bologna guardano alle primarie
da una diversa angolazione
ci facciamo carico di dire la nostra


Comunicato n. 2 Contributo
dal Bar ak Obama - quartiere S. Vitale


Per essere in tanti a chiedere
PRIMARIE APERTE/CIVICHE/DEMOCRATICHE
per eleggere a Bologna
UN SINDACO SAGGIO


Ad oggi ci sono solo quattro auto-candidati e oggettivamente ci sembrano pochi per rappresentare le tante culture presenti nel centro&sinistra della nostra città.

Ma se i candidati che concorrono alla poltrona di Sindaco sono scelti dai delegati del partito, è solo finzione, poiché è lecito pensare che ancora una volta si mettano d’accordo fra loro sul nome che deve vincere e quello che deve perdere. L’alternativa è un meccanismo ancora più complesso, ovvero: possedere la lista degli iscritti al PD, bussare a tutte le porte e portare a casa 1800 firme (oggi 386). Milena Gabanelli luglio 2008

E chi questa lista non ce l’ha?

E’ evidente che parte svantaggiato rispetto a chi ce l’ha.

Ci sembra che queste primarie non garantiscono una pari opportunità a chi ritiene di avere l’esperienza e la competenza per poter partecipare.

…date cause e pretesto, le attuali conclusioni

Non ci resta che provare a scrivere ai direttori dei giornali, delle radio e delle televisioni, ai dirigenti del PD, al sindaco Cofferati, a quelli che si sono già candidati, a tutti i dirigenti del centro&sinistra.
A tutti quelli che secondo voi si credono assolti ma sono sempre coinvolti.
Forse, ma non è detto, qualcosa di buono riusciremo a far succedere.

Sembra facile… ma ci piace credere che forse non è difficile

Qui a seguire mettiamo a disposizione un elenco, ci rendiamo conto che è incompleto, ma questo è quanto siamo in grado di passare dal nostro laico convento al Bar ak Obama

Oggetto: PRIMARIE APERTE, CIVICHE, DEMOCRATICHE

Sindaco@comune.bologna.it,
UfficioStampa@comune.bologna.it,
tgr@rai.it,
red.bo@rai.it,
direttore@ilrestodelcarlino.it,
segreteria_bologna@repubblica.it,
bologna@unita.it,
info@pdbologna.it,
redazione@corrieredibologna.it,
info@bologna.ildomani.it,
bologna@ilbologna.com,
redazione@ilmanifesto.it,
info@radioradicale.it,
espresso@espressoedit.it,
ansa.bologna@ansanet.it,
redazione.bologna@agenziaitalia.it,
direzione@radiocittadelcapo.it,
lastminute@radiocittafujiko.it,
redazione@e-tv.it,
redazione@radionettuno.it,
info@perleprimarie.org,
gianfranco.pasquino@fastwebnet.it,
flavio@flaviodelbono.it, Partito Democratico
valerio.monteventi@comune.bologna.it, Lista Bifo-Monteventi
andrea.forlani@comune.bologna.it, Partito Democratico
carlo.bottos@email.it, Segretario cittadino Verdi Arcobaleno

INOLTRE
Anche i fuori sede hanno il diritto di esprimere il loro parere in merito alla scelta del candidato sindaco.

Per tutti quelli che a Bologna guardano alle primarie
da una diversa angolazione
ALLA RICERCA DI UN SINDACO SAGGIO

giovedì 30 ottobre 2008

Diritto al futuro

Ci hanno inviato questa foto significativa della manifestazione che si è svolta oggi a Bologna in difesa della scuola pubblica, per il diritto allo studio e per la libertà della ricerca.
Pubblichiamo volentieri ringraziando Marina e Fede che hanno scritto: che sia da monito per chiunque avrà la responsabilità di governare la nostra città.



Grazie per l'Unità

Ringraziamo Chiara Affronte e Giulia Gentile della redazione dell’Unità di Bologna per l’attenzione che hanno avuto verso il nostro blog nel numero di oggi in edicola.

Per leggere l’articolo cliccare su “Primarie, cerchi il candidato?”.
Grazie

ps
Da oggi è possibile, grazie a infodimondi, seguire Sindaco Saggio anche su
http://sindacosaggio.ilcannocchiale.it/

mercoledì 29 ottobre 2008

Siamo 8 amici al bar

Comunicato n. 1 Contributo
dal Bar ak Obama - quartiere S. Vitale
Per tutti quelli che a Bologna guardano
alle primarie da una diversa angolazione

Chi siamo?

Siamo 8 amici al bar..
Domenico, Massimo, Elena, Cinzia, Maria, Beppe, Paolo, Eugenio, in perfetta sintonia con lo spirito dell’articolo 4 della Costituzione che recita:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Siamo persone normalissime, non tutti abbiamo una tessera di partito, proveniamo quasi tutti da famiglie tradizionalmente di sinistra, siamo amici da molti anni, tutti residenti a Bologna, alcuni ci sono nati, altri ci sono arrivati "emigrando" e altri per scelta dalla Lombardia, Calabria, Puglia, Abruzzo e Lazio; e arriviamo a fine mese con un po’ di affanno come tantissimi altri.

Ci ritroviamo spesso a commentare l'attualità al bar del quartiere in zona universitaria; qualche volta, non spesso come vorremmo andiamo a cinema, oppure alla presentazione di qualche libro o di qualche conferenza interessante; qualcuno di noi va allo stadio, uno solo segue il basket, una volta alla settimana facciamo una giocata collettiva al super enalotto (non si sa mai), ma soprattutto abbiamo scoperto che in questo periodo ci accomuna un sentimento di rispetto verso questa città e la sua storia politica e culturale che per tanti anni ha rappresentato un modello e una speranza per milioni di italiani.

Certo, abbiamo avuto anche noi a Bologna dei passaggi storici molto discutibili e dolorosi, come ad esempio i fatti di marzo del '77 o recentemente l'imbarazzo che abbiamo provato per la "campagna lava vetri" di Cofferati (abbiamo visto purtroppo anche il nostro Bologna in serie C ).
Ma oggi, in prospettiva delle prossime elezioni comunali, con questo clima da "macelleria sociale", come dice Franceschini, che si respira a livello nazionale, guardiamo con orrore al ritorno della destra “aziendale" e della Lega razzista al governo della nostra città.

Non dimentichiamo che Bologna è sempre stato e continua ad essere un laboratorio politico - culturale che occupa un posto importante nell'immaginazione collettiva nazionale. Perciò pensiamo che per la scelta del prossimo sindaco di Bologna, bisognerebbe cominciare a riscoprire e adattare al presente gli aspetti migliori delle nostre radici di sinistra, le stesse dei nostri genitori che ci hanno permesso di arrivare fin qui.
E così abbiamo deciso di dire la nostra attraverso un blog, non solo per essere in sintonia con lo spirito dell’articolo 4 della Costituzione ma soprattutto perché non ci sentiamo affatto rappresentati da questa logica di primarie troppo private. Vogliamo concorrere anche noi alla scelta del nostro sindaco senza che per questo dobbiamo iscriverci al PD o sceglierne per forza uno interno al PD.

Crediamo che Bologna in questa fase, dopo l'esperimento non troppo riuscito di Cofferati (clicca) abbia bisogno di un "nonno" o di uno zio saggio e concreto, senza aspirazioni di segreteria o di carriera politica; una persona che riesca ad intercettare anche il consenso di altre realtà della città che farebbero fatica a votare un candidato troppo di partito; un candidato che riesca a ricompattare quelle realtà individuali e organizzate che vivono con disgusto questa pericolosa deriva reazionaria e razzista che sta caratterizzando purtroppo il nostro Paese; un uomo che ha vissuto con dignità la politica, la cooperazione, lo sport, la cultura e l'impresa della nostra città; una persona eticamente consapevole e competente in grado di traghettare Bologna verso quegli standard culturali europei tanto distanti dalla zozzeria berlusconiana e leghista imperante oggi in Italia.

Bersani giorni fa ha avuto modo di dire che non basta un candidato bravo, serve un candidato bravo che faccia anche vincere. Noi ci permettiamo di aggiungere: Possibilmente un uomo con un passato comunista/socialista da giovane e che non abbia nulla di cui personalmente pentirsi; perché chi da giovane ha creduto fosse possibile costruire una società più giusta e solidale può essere oggi un patrimonio di saggezza per l'intera comunità residente e immigrata della nostra città.

Ecco perché negli interventi che abbiamo letto in questi giorni sui giornali ci ha favorevolmente colpito l’ipotesi di Luciano Sita candidato sindaco, una persona che più di altri candidati in corsa corrisponde all’idea che abbiamo del nostro sindaco ideale per Bologna in questo particolare momento. Siamo ovviamente d’accordo anche con chi dice che le primarie non possono essere di un partito, né dei partiti, perché il ruolo dei dirigenti politici deve essere quello di cercare di allargare il consenso il più possibile e non di dirigere il "traffico" come vigili urbani per la scelta dei candidati.

Dal nostro “osservatorio”, forse limitante ma reale (non reality), siamo convinti che primarie aperte e un candidato con le caratteristiche e la storia di Luciano Sita, possano contribuire a far riconquistare la fiducia verso un centro-sinistra che si dimostra capace di essere in sintonia con i bisogni reali dei cittadini, a prescindere dagli equilibri politici interni dei partiti o tra i partiti. Una fiducia che però il centro-sinistra dovrà guadagnarselo con i fatti, con i contenuti, perché abbiamo un disperato bisogno di poter ricominciare a credere che un futuro migliore esiste anche per noi.

Grazie
Domenico, Massimo, Elena, Cinzia, Maria, Beppe, Paolo, Eugenio.

sabato 25 ottobre 2008

SINDACO SAGGIO X BOLOGNA CERCASI DISPERATAMENTE

Comunicato n. 0 Contributo
dal Bar ak Obama - quartiere San Vitale

PRIMARIE a BOLOGNA
civiche/popolari/trasversali

Non ci piace quello che sta emergendo questi giorni rispetto alla scelta di un candidato sindaco del centro-sinistra. Non ci piace il metodo. Non ci piace il ruolo di spettatori che qualcuno, da qualche parte, ha deciso per noi. Dopo appena due giorni dall’uscita di scena di Cofferati sono comparse o forse è meglio dire SONO STATE SPARATE quattro candidature.

(SPARATE spesso viene associato a CAZZATE)

Chi le ha decise? Dove sono state decise?
Si sono autocandidati? Non va bene così. Non è serio, si rischia di far diventare le primarie un tragico reality. Tutto questo non è rispettoso verso quell’etica che doveva distinguere le Nostre primarie.
Ve lo siete dimenticati? E allora…
VIA I MANUALI CENCELLI
OSIAMO DELLE PRIMARIE CORAGGIOSE
PER VINCERE

Sperimentiamo una vera consultazione civica-popolare-trasversale per la scelta del candidato sindaco e della squadra di governo. Allarghiamo la visuale e la partecipazione, andiamo ad un modello di primarie che possa far emergere una Memoria storica condivisa, Persone e Programmi che sappiano andare oltre i limiti della dirigenza politica sia del PD che di tutto lo schieramento del centro-sinistra… Per il bene di Bologna e della sua Storia…

…date cause e pretesto, le attuali conclusioni
CERCASI DISPERATAMENTE
SINDACO Saggio

Che sa stare in mezzo alla gente
(senza guardie del corpo).
Che vive quotidianamente le tante realtà di Bologna – politica, cultura, sport, cooperazione, sindacato, impresa ... da una vita.

Ps
possibilmente nonno ancora attivo, iscritto al p.c.i. o al p.s.i. da giovane e che non abbia nulla di cui personalmente pentirsi